Il Piccolo Principe: un bambino da ritrovare

Ammetto di aver speso almeno un paio di giorni a decidere con cosa cominciare, perché le idee e i libri (letti e in lettura) sono tanti, ma ho finito per optare per “Il Piccolo Principe” di Antoine de Saint-Exupéry. Se pensate che sia una scelta un po’ scontata, credetemi non lo è, e per ben 3 motivi:

  • È il mio libro preferito fin da quando ero piccola (e come vedete dalla testata del blog, è quasi una mania 🙂 ). Trovo interessante non solo la storia (vedi punto successivo), ma anche le numerose traduzioni linguistiche che l’hanno accompagnata nella sua diffusione per il mondo. – il libro è stato tradotto in 257 lingue e dialetti, e in numerose lingue ne esistono varie versioni. Io per ora possiedo le traduzioni in italiano, francese, inglese, tedesco e dialetto milanese…ve l’avevo detto che era una mania! –
  • È un libro senza tempo e senza età. Un racconto per bambini che si rivolge agli adulti, trasmette messaggi universali e validi per ogni epoca e generazione e, collocandosi tra la favola e il racconto filosofico, offre diverse e sorprendenti chiavi di lettura.
  • Per finire, prendo l’occasione di parlarne in concomitanza con lo scadere dei diritti d’autore in Italia in gennaio, che sta iniziando a riversare sul mercato nuove traduzioni e edizioni dell’originale, nonché la versione cinematografica prevista nelle nostre sale a capodanno 2016.

Vi ho convinti?

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