1) L’ALBERO DELLA NARRAZIONE. LE RADICI: L’INCIPIT

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L’incipit è la parte più importante di un racconto. Cattura l’attenzione del lettore, che si farà così la prima opinione sulla storia e deciderà se proseguire o abbandonare la lettura, perché nei romanzi la prima impressione conta eccome!

L’incipit deve:

  • Avviare la storia
  • Presentare e caratterizzare il personaggio (chiunque, o qualunque cosa sia)
  • Suscitare l’attenzione.

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L’ALBERO DELLA NARRAZIONE.

Quante volte vi è capitato di svegliarvi, magari anche nel pieno della notte, con l’incapacità di stare fermi e l’impeto irresistibile di mettersi alla scrivania e prendere in mano subito una penna e un foglio (o la tastiera del computer) e mettervi a raccontare qualcosa a voi stessi nel silenzio del buio?

A me succede di continuo. Non sempre si tratta di storie che poi assumono senso compiuto o che alla fine decido di elaborare sul serio; a volte sono solo sogni sparsi che cercavano un’àncora per arrivare nel mondo reale ma si sono rivelati così confusi da restare lì sulla pagina, incastrati tra le due dimensioni. Ma ogni tanto, una scintilla più accecante delle altre zampilla e cerca di esplodere dal foglio (o dallo schermo) e non riesci più a tornare a dormire se prima non la segui per vedere cosa cerca di mostrarti.

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Il Piccolo Principe: un bambino da ritrovare

Ammetto di aver speso almeno un paio di giorni a decidere con cosa cominciare, perché le idee e i libri (letti e in lettura) sono tanti, ma ho finito per optare per “Il Piccolo Principe” di Antoine de Saint-Exupéry. Se pensate che sia una scelta un po’ scontata, credetemi non lo è, e per ben 3 motivi:

  • È il mio libro preferito fin da quando ero piccola (e come vedete dalla testata del blog, è quasi una mania 🙂 ). Trovo interessante non solo la storia (vedi punto successivo), ma anche le numerose traduzioni linguistiche che l’hanno accompagnata nella sua diffusione per il mondo. – il libro è stato tradotto in 257 lingue e dialetti, e in numerose lingue ne esistono varie versioni. Io per ora possiedo le traduzioni in italiano, francese, inglese, tedesco e dialetto milanese…ve l’avevo detto che era una mania! –
  • È un libro senza tempo e senza età. Un racconto per bambini che si rivolge agli adulti, trasmette messaggi universali e validi per ogni epoca e generazione e, collocandosi tra la favola e il racconto filosofico, offre diverse e sorprendenti chiavi di lettura.
  • Per finire, prendo l’occasione di parlarne in concomitanza con lo scadere dei diritti d’autore in Italia in gennaio, che sta iniziando a riversare sul mercato nuove traduzioni e edizioni dell’originale, nonché la versione cinematografica prevista nelle nostre sale a capodanno 2016.

Vi ho convinti?

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Nuovo anno, nuovi viaggi…

Ecco il nuovo anno, tanto atteso e tanto temuto. E come al solito, prendiamo la scusa del cambio di calendario sulla scrivania per stilare liste di buoni propositi e giurare al mondo intero che d’ora in poi faremo grandi cose e realizzeremo i nostri sogni. (Scusate il plurale, ma ammettetelo, lo fate anche voi vero?)

Ora, io stavolta di liste non ne voglio fare. Mi conosco, poi le infilo nei cassetti e chi le trova più? Così ho deciso di passare all’azione: dopo anni di procrastinazione, eccomi qui a iniziare un blog. Tema? Gettonatissimo, ma che non passa mai e poi mai di moda (crisi vade retro!): la lettura.

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